Lettera-C

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© Copyright by DUCATO di PIAZZA PONTIDA
Dizionario bergamasco-italiano a cura di CARMELO FRANCIA e EMANUELE GAMBARINI

crapada, sf. capata, colpo dato col capo; (accr.) crapadù, scrapadù, grossa capata; tö sö öna crapada cóntra ü mür dare una capata in un muro

crapèle (v. galadèi)

crapér (v. cimitére) 

crapù, massöch, söcù, trücù, agg. e sm. caparbio, persona che agisce e pensa a modo proprio con ostinazione, senza ascoltare i consigli altrui; cocciuto, testardo; (v. crapa) 

crapuneréa, massöcheréa, massöcuneréa, sf. caparbietà, caparbieria, ostinazione per lo più abituale; ostinazione cocciuta e testarda

cràuti, sm. pl. crauti, foglie di cavolo tagliate finemente e conce con aceto e sale

créa (v. tèra)

creà, v.tr. creare, fare dal nulla, detto specialmente di Dio; inventare, produrre cose nuove, originali; riprodurre

creansa, sf. creanza, il complesso delle maniere di una persona ben educata; boccone del complimento, quello che si lascia sul piatto per far vedere che il pranzo è stato abbondante; sènsa creansa, descreansàt, screansàt che o chi è senza creanza, maleducato, villano, zotico

creansàt, agg. creanzato, beneducato          

creansì (v. galatéo)

creassiù, sf. creazione, produzione dal nulla; invenzione o produzione di un’opera; ispirazione; il risultato dell’attività estetica, intellettiva e pratica; elezione, nomina  

creatùr, sm. creatore, realizzatore per eccellenza, capace di produrre dal nulla; indà al creatùr morire; mandà al creatùr uccidere

creatüra, sf. creatura, ogni realizzazione animata dalla potenza creativa di Dio, essere, individuo; l’uomo considerato come prodotto della creazione divina; bimbo o fanciullo in tenera età; che bèla creatüra donna fisicamente molto attraente

crèch, onom. cric, cricche, voce imitativa del vetro o del ghiaccio che si vada incrinando

créch, sm. cric, apparecchio a vite o oleodinamico azionato da una leva, atto a sollevare gli assi di un veicolo; martinetto, macchina che consentila moltiplicazione della forza applicata sfruttando il principio della leva        

crèd, credì, v.tr. credere, accogliere nell’ambito delle proprie convinzioni od opinioni, per intima persuasione, per adesione spirtituale, per atto di fede; essere del parere, pensare, immaginare; v.intr. essere certo dell’esitenza di qualcosa; ritenere attuabile; reputare; stimare giusto; (rifl.) incredìs ricredersi, cambiare opinione; a s’ crèd piö tant al mal che al bé si crede più al male del bene; crèd póch o negót credere poco o punto nelle cose soprannaturali; crèd sö töt, che ün àsen a l’ gula essere un credulone; fà fadiga (stantà) a crèd aver difficoltà a credere

credènsa, sf. credenza, armadio per sala da pranzo dove si ripongono stoviglie e simili; dispensa; buffé; (accr.) credensù credenzone

credensér, sm. credenziere, chi ha la cura della credenza

Credér, loc. Credaro [i cortelér de (soprannome)]; no èss (ègn) miga de Credér non essere un credulone

credèssa (v. crèta)

crèdet, sm. credito, buon nome, stima; la somma a cui si ha diritto; chi paga ü dèbet furma ü crèdet chi paga debito, fa capitale; crèdet de póch un piccolo credito; dà crèdet dar fiducia; èss (restà) ‘n crèdet rimanere creditore; no iga crèdet gna per ü quatrì non essere in nessuna stima; pèrd ol crèdet perdere la fiducia, la reputazione

credìbel, agg. credibile, accettabile come vero, verosimile

   
     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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