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Dizionario bergamasco-italiano a cura di
CARMELO FRANCIA
EMANUELE GAMBARINI

da, prep. propria da; serve a formare vari complementi; unita agli articoli determinativi forma le preposizioni articolate dal, dallo, dalla, dai, dagli, dalle 

dà, v.tr. dare, verbo transitivo che esprime la funzione generica di trasferimento, estensibile a quella di donare; a l’ pöl dàs può darsi, c’è la possibilità; dà ‘ndré divenir magro; indietreggiare; restituire; dà a trà dare ascolto; dà adòss a ergü biasimarlo, farlo disperare, scagliarsi addosso ad alcuno; dà bé, dà mal essere fortunato (sfortunato) nella scelta; dà del té, del vù, del lü, del sciòr dare del tu, del voi, del lei; dà dét dare in cambio; dà fò d’ sura dare in soprappiù; dà fò dispensare; impazzire; sfogarsi; traboccare; dà i ure scoccare le ore; dà sö sorgere, sollevarsi; dà sót istigare; dà vià donare, vendere; dà zó liberare dall’infiammazione; assegnare; cessare di bollire; dàga tentare; dàga dét metterci impegno; dàgla fuggire; dàla dré dir male; dàs con vergü affiatarsi; dàs de fà affaccendare; dàs sö i strass percuotersi; e dài! e dagli!; ì de dà essere debitore

dacórde (v. decórde)

dad, sm. dado, cubetto recante su ciascuna delle facce un numero dall’uno al sei; qualsiasi oggetto a forma di cubo; zögà a dacc giocare a dadi

Dàed, sm. Davide, nome proprio     

daga, sf. daga, spada corta e larga a due tagli

dalài (v. barbài)

Dàlmen, loc. Dalmine [i Camóss de (soprannome)]

dama (v. barbazàn)

dama, sf. dama, gioco fatto sulla scacchiera con dodici pedine per ciascuno dei due giocatori; damù la pedina che è stata damata; zögà a dama giocare a dama

damascàt, agg. damascato, lavorato ad uso di damasco    

damàsch, sm. damasco, tessuto di seta in cui il disegno a fiori risalta sul fondo per contrasto

damerì, palér, palèt, sm. damerino, cicisbeo, cascamorto; giovane vestito con ricercatezza

Damià, sm. Damiano, nome proprio

damigiana, damegiana, sf. damigiana, grande fiasco di vetro, rivestito di vimini

dan, sm. danno, pregiudizio recato a qualche cosa, rovina, perdita; chi è coiò, sò dan il modo è di chi se lo piglia; dà (fà) del dan danneggiare; portàs del dan danneggiarsi

danà, v.tr. dannare, condannare alle pene dell’inferno; far disperare; fà danà ergü farlo arrabbiare, incollerire; (rifl.) danàs dannarsi, andare all’inferno per i peccati commessi

danado, agg. adirato,arrabbiato; l’è tat danado che no l’la maerèss gna ‘l diàol  è talmente arrabbiato che ne avrebbe paura anche il diavolo

danér, arzàm, sm. denaro, moneta in genere di carta o di metallo

danér, òri, sm. pl. danari, uno dei quattro semi delle gioco delle carte      

danesà, danegià, fà del dan, v.tr. danneggiare, arrecare danno; guastare, rovinare, deteriorare

Daniél, sm. Daniele, nome proprio

Dant, Dante, sm. Dante, nome proprio; dant pelle concia di daino o di cervo  

daquà, v.tr. irrigare, far correre l’acqua nei terreni per la coltivazione; annacquare, aggiungere acqua ad un liquido

daquadùr, agg. irriguo, annacquabile

daquaröl, dequaröl, sm. chi soprintende all’irrigazione dei campi

   
     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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