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Andrea I VII Duca di Piazza Pontida

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Andrea I VII Duca di Piazza Pontida

Andrea Gibellini da dicembre 1980 a ottobre 1986

Andrea Gibellinii - VII Duca di Piazza Pontida Alcune settimane dopo l'inaugurazione della nuova sede del Ducato, nei locali messi a disposizione dalla munificenza della Banca Popolare di Bergamo, scade il mandato triennale del Duca Orobico, e vengono pertanto indette nuove elezioni.
I candidati in ballottaggio sono due: il dott. Cantini, duca in scadenza, ed il dott. Andrea Gibellini, cavaliere J.P di nuovo conio.
A questo punto il Senato ducale, unico organo preposto alla nomina del Duca, si spacca esattamente a metà, cosa mai avvenuta in analoghe passate circostanze.
Cos'era successo? Se si fosse trattato di elezioni politiche o simili, si sarebbe gridato subito allo scandalo, a lotte di potere o patteggiamenti sottobanco e via di questo passo: qui invece nulla di tutto cio! Chi ha votato Cantini ha inteso premiare e confermare un Duca che, nel solco della tradizione, ha ben operato nel corso del suo triennio di regno.
Chi ha votato Gibellini ha inteso stimolare il Ducato a ringiovanire l'organizzazione delle tradizionali attività folkloristiche, e dare nuovo impulso al "GIOP
Ì", ma sopra tutto ha inteso dare alla Banca Popolare di Bergamo la massima garanzia di uno scrupoloso utilizzo dei locali, cosi benevolmente concessi.
Data la particolare situazione venutasi a creare, avanti di indire una nuova convocazione senatoriale, si è ritenuto opportuno tenere una ristrettissima riunione, alla quale erano presenti - oltre ai due candidati - il Vice Duca del tempo, avv. Tino Simoncini, ed il Capitano di Giustizia, Dott. Alberto Miraglia. Dopo una serena ed obiettiva disamina dei pro e dei contro delle due possibili soluzioni, il dottor Cantini, con gesto di grande signorilità, ritenne di fare un passo indietro, lasciando così via libera al dott. Gibellini, che, alla nuova convocazione elettorale del Senato, ottenne una votazione quasi plebiscitaria.
Il novello Duca - sibi imposuit nomen ANDREA I - si butta, coll'entusiasmo di un neofita, in un mondo a lui totalmente nuovo; ma l'esperienza professionale, unita alla capacità di andare subito al nocciolo delle cose, gli consentono di impossessarsi rapidamente delle nuove problematiche. Si accaparra stima, fiducia e confidenza dei piu stretti collaboratori, smussando le inevitabili frizioni, assegnando ad ognuno compiti e responsabilità per quanto possibile ben definiti: Carmelo Francia alla direzione effettiva del "GIOPÌ", il geom Franco Folzi all'organizzazione dei tradizionali festeggiamenti di Mezza Quaresima, mentre affida ad Abele Ruggeri la responsabilità della Rassegna Teatrale. Accoglie suggerimenti e indicazioni di ogni provenienza e razionalizza in modo quasi manageriale le molteplici attività, all'insegna del motto: "Portare il Ducato alla gente, per portare la gente al Ducato".
Il primo impegno portato avanti dal novello Duca è stata l'istituzione di una scuola di dialetto, presieduta all'inizio dal prof. Vittorio Mora, indiscusso esperto di storia e letteratura bergamasche, al quale, poco dopo, subentra Carmelo Francia, che la conduce tuttora.
La pubblicazione del "GIOPÌ" ha da sempre assorbito la fetta più grossa delle già magre risorse economiche, ma con l'arrivo del nuovo Duca furono mobilitate nuove e valide collaborazioni, quali quella di Mario Locatelli, Franco Irranca, Stefano Rovaris, e caricaturisti di tutto rispetto come Vania Russo e Silvana Capelli, arricchendo cosi il nostro quindicinale di nuove ed interessanti rubriche fisse. Al fine di assicurare alla tradizionale manifestazione folkloristica di Mezza Quaresima una più consistente presenza di carri allegorici e di gruppi in costume, il nuovo Duca crea due concorsi con allettanti premi in palio, da assegnare sulla base di una graduatoria stilata da una qualificata commissione, così che, in alcuni anni, i gruppi partecipanti sfiorano il centinaio.
Visti gli ottimi risultati ottenuti e considerato l'intendimento della Civica Amministrazione del tempo di attivare alcune iniziative di richiamo turistico, il dott. Gibellini concorda con la stessa di realizzare un Festival Internazionale del Folklore, nel quale il Ducato si sarebbe assunto l'onere dell'organizzazione, mettendovi a disposizione le proprie risorse e la propria esperienza, mentre l'Amministrazione Comunale sarebbe intervenuta con un consistente contributo a fondo perduto.
Questo rito folkloristico si ripete dall'ormai lontano 1983, deliziando turisti italiani e stranieri, nonché i residenti che celebrano così, degnamente, il rientro in città dopo le vacanze estive e, insieme, la festa del loro santo patrono. A distanza di oltre vent'anni, questa rimane una delle iniziative più qualificanti e prestigiose che il Ducato abbia mai attuato, facendo di Bergamo, per una settimana ,un centro d'attrazione e di interesse per quanti seguono gli spettacoli folcloristici e vi vedono un mezzo privilegiato per incontrare e conoscere altri popoli ed altre culture.

Un'altra iniziativa, nata durante il regno del Duca ANDREA I, è la Rassegna Regionale del Teatro dialettale, giunta quest'anno alla sua XXIIIa edizione, al cui successo ha contribuito la validità degli autori dei testi, lasciati troppo a lungo nel dimenticatoio, la preparazione recitativa di compagnie ed attori ed una accresciuta maturità culturale del pubblico.
Negli ultimi anni, tuttavia, si è registrata una leggera inversione di tendenza, da considerarsi, in certa misura, come un successo, poiché il calo di affluenza al teatro trova qualche spiegazione in una specie di "concorrenza", dovuta alla notevole diffusione in provincia delle rappresentazioni dialettali, cui ci piace pensare abbia contribuito pure il Ducato di Piazza Pontida, come appunto è nelle sue specifiche finalità.
Nel costante disbrigo delle ricorrenti pratiche burocratiche, autorizzazioni, permessi e quant'altro connesso allo svolgimento delle attività che gli sono proprie, spesso al Ducato viene richiesto di corredare le proprie documentazioni con la presentazione dello statuto sociale. E regolarmente i nostri incaricati vi provvedono consegnando il nostro regnò
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Statuto

"ORDINI E CAPITOLI DEL DUCATO DI PIAZZA PONTIDA" (rielaborato dal Vice Duca del tempo avv. Costantino Simoncini sulla traccia di un testo precedente) steso - pur nel rispetto dei requisiti sostanziali - non nell'arida e fredda forma notarile, ma nella più divertente forma aulica ed ampollosa, tipica dell'epoca cavalleresca medioevale, che si impone alla divertita attenzione della cittadinanza bergamasca. Forse, proprio per questi motivi, il testo fu ritenuto troppo lacunoso dei prescritti requisiti burocratici, così che il Duca ANDREA I fu praticamente costretto a rielaborare un nuovo testo statutario, snaturando in buona misura il simpatico e piacevole testo originale. Il Duca ANDREA I regno per sei anni, dal 1981 al 1986.
I suoi piu stretti collaboratori, con gli amici ed i numerosi estimatori, esercitarono forti pressioni affinché accettasse una terza investitura; ma il dott. Gibellini oppose, sia pure con palese, sincero rincrescimento, un fermo diniego, motivato dal fatto che, nell'ambito della sua attività professionale, erano in vista nuovi gravosi impegni: due anni dopo, infatti, verrà nominato direttore generale del Credito Varesino.

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