Pagina Chi Siamo del Ducato di Piazza Pontida, con informazioni sulla storia dell’associazione culturale di Bergamo, i suoi eventi simbolo come la Mezza Quaresima, la nascita del giornale Giopì e l’elenco dei Duchi che hanno contribuito a tramandare tradizioni, cultura e folclore.
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120 anni di storia

“Evvivà il Ducato di Piazza Pontida!”

Sodalizio di Cultura, Arte, Folclore e Tradizioni Bergamasche

La storia del Ducato di Piazza Pontida

Il Ducato di Piazza Pontida nasce come sodalizio dedicato alla promozione delle tradizioni, della cultura, dell’arte e del folclore bergamasco. La sua creazione si deve all’estro e alla fantasia di Rodolfo Paris, musicista, pianista, poeta e autore di versi in dialetto bergamasco, figura molto nota in città nei primi decenni del Novecento.
Descrizione di prova - Ducato di Piazza Pontida
La notte del 31 dicembre 1923, per ironizzare sulle autorità locali che tardavano a inaugurare la Torre dei Caduti, Paris organizzò un corteo con la redazione del giornale Giopì. Giunti sul Sentierone, al rintocco della mezzanotte, tra spari e luci, Paris inaugurò simbolicamente la Torre con poche parole e tra la folla qualcuno gridò: “VIVA IL DUCA DI PIAZZA PONTIDA!”. L’inaugurazione ufficiale della Torre avvenne poi nell’ottobre del 1924.

La Mezza Quaresima e il Rasgàment de la ègia

Fin dai suoi inizi, il Ducato ha valorizzato eventi simbolo della città, tra cui la celebre Mezza Quaresima, una festa popolare che affonda le radici nel periodo medievale. In origine, la Mezza Quaresima culminava con il Rasgàment de la ègia, un rito che prevedeva il rogo della “Vecchia”, simbolo della fine dell’inverno e dell’inizio della primavera. Il Ducato ha saputo mantenere viva questa tradizione, conservandone lo spirito originario e adattandola ai tempi moderni, con celebrazioni che uniscono goliardia, partecipazione popolare e attenzione alla memoria storica.

1927 Giopì diventa l'organo ufficiale del Ducato

Il giornale Giopì, fondato nel 1894 da Teodoro Piazzoni, Benvenuto Trezzini e Annibale Casartelli, è diventato l'organo ufficiale del Ducato di Piazza Pontida nel 1927. Da allora, ha svolto un ruolo fondamentale nel documentare e promuovere la cultura, le tradizioni e la lingua bergamasca. Con una cadenza quindicinale, il Giopì ospita articoli di cultura, arte, letteratura, poesia, teatro, folclore, dialetto e tradizioni bergamasche, oltre a occuparsi di attualità cittadina e provinciale. Il giornale ha sempre mantenuto una forte identità locale, affrontando temi di interesse per la comunità bergamasca con uno spirito critico e satirico.

L'interregno

Dal 1939 al 1945 il mondo fu sconvolto dalla terribile catastrofe della guerra: chi visse quegli anni porta ancora con sé la memoria dei disagi, dei lutti e delle ferite fisiche e morali inflitte dal conflitto. Furono tempi di distruzione, disgregazione e dispersione, che non risparmiarono nemmeno il piccolo Ducato di Piazza Pontida.
Il Giopì era già stato soppresso nel 1938; agli inizi del 1940 morì il Duca Pichetü; nel corso di quegli anni scomparvero molte figure che erano state colonne del Ducato, come il Gran Siniscalco Renzo Avogadri, Giacomo Pellegrini (poeta valdimagnino), Piero Nicoli, Ferruccio Grasselli, Alfredo Faino e il Cavagnari di Romano Lombardo, oltre a personaggi di rilievo nella vita culturale bergamasca, come Bortolo Belotti, morto fuggiasco in Svizzera.
Ma con la fine della grande bufera e la ripresa generale della vita culturale, anche le iniziative tipiche locali rinacquero. Per il Ducato: il 23 dicembre 1945 il Giopì riapparve; nel febbraio 1946 fu lanciato l’appello per la rinascita del Ducato; nel marzo 1946 la “Ducale Compagnia dei Burattini Viventi” si ripresentò al Teatro Duse; nel dicembre 1946 si ricostituì la ducale “Compagnia Dialettale Bergamasca”, guidata da Giuseppe Perico e Giuseppe Mazza.
Si giunse così alla completa ricostituzione del Ducato: nel 1947 avvenne l’elezione del nuovo Duca, ponendo fine a sette anni di interregno.

I Duchi di Piazza Pontida

Fin dalla sua nascita nel 1923, il Ducato di Piazza Pontida ha visto susseguirsi generazioni di Duchi, ciascuno dei quali ha contribuito a preservare e valorizzare le tradizioni, la cultura e il folclore bergamasco. I Duchi non sono solo figure simboliche: incarnano lo spirito goliardico e la passione per la comunità, guidando le attività del Ducato e partecipando attivamente agli eventi simbolo come la Mezza Quaresima.
Ogni Duca ha lasciato la propria impronta, portando avanti iniziative culturali, artistiche e sociali che hanno arricchito la storia del Ducato e rafforzato il legame con la città di Bergamo. La lista che segue raccoglie tutti i Duchi, dal primo, Rodolfo Paris (Rodolfo ü), fino ai membri attuali, raccontando quasi un secolo di identità, continuità e tradizione.

  • Rodolfo ü - I Duca 15 marzo 1924 - Rodolfo Paris
  • Pichetù I - II Duca 18 giugno 1927 - Giuseppe Bonandrini
  • Borsì I - III Duca 9 marzo 1947 - Giovanni Azzola
  • Ludovico I - IV Duca 26 ottobre 1952 - Ludovico Quadri
  • Esculapio I - V Duca 19 marzo 1966 - Cino Rampoldi
  • Orobico I - VI Duca 17 dicembre 1977 - Gianfranco Cantini
  • Andrea I - VII Duca 21 dicembre 1980 - Andrea Gibellini
  • Pietro I - VIII Duca 25 ottobre 1986 - Pietro Polenghi
  • Brasca Ü - IX Duca 8 ottobre 1989 - Francesco Barbieri
  • Lìber Prim - X Duca 6 giugno 1999 - Bruno Agazzi
  • Smiciatöt - XI Duca 7 giugno 2014 - Mario Morotti