Giopì il giornale del Ducato di Piazza Pontida
Il Giopì è l’organo ufficiale di stampa e online del Ducato di Piazza Pontida. Nato con l’obiettivo di promuovere e valorizzare le tradizioni e la cultura bergamasca, il giornale rappresenta una voce autentica e riconoscibile del territorio.
I contenuti spaziano dalla cultura popolare alla musica, dal folklore alla storia, fino ad approfondimenti su tematiche sociali e di attualità, con particolare attenzione agli eventi e alle tradizioni che caratterizzano la Bergamasca.

La versione cartacea viene pubblicata ogni quindici giorni ad esclusione del mese di agosto, mentre il magazine online è consultabile in ogni momento, offrendo articoli sempre aggiornati su cultura, tradizioni, vita cittadina ed eventi realizzati anche in collaborazione con il Ducato di Piazza Pontida.
Il nome della testata si ispira a Giopì, figura simbolica della tradizione popolare bergamasca, emblema di spirito allegro, saggezza contadina e satira bonaria. Proprio come la maschera che lo rappresenta, il giornale affronta i temi della vita culturale e sociale con ironia, arguzia e un forte legame con la tradizione. Alcuni articoli sono pubblicati anche in dialetto bergamasco, a testimonianza di un impegno concreto nel mantenere viva l’identità locale.
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Il Giopì: una storia lunga oltre 120 anni
Il 18 novembre 1894 a Bergamo usciva il primo numero del Giopì: un foglio satirico settimanale di 8 pagine, venduto a 5 centesimi. L’Italia, da poco unificata, era dominata dalla grande stampa ufficiale, spesso impegnata a celebrare la retorica nazionale. A colmare il vuoto di una voce libera e critica ci pensarono tre giornalisti bergamaschi – Teodoro Piazzoni, primo direttore, Benvenuto Trezzini e Annibale Casartelli – dotati di penna affilata e spirito ribelle.

Il giornale prese il nome dalla celebre maschera popolare “Giopì”, simbolo di saggezza contadina, ironia tagliente e spirito battagliero. La testata fu impreziosita da un disegno del pittore Alberto Maironi da Ponte. Apparentemente semplice, il Giopì si rivelò subito ricco di arguzia e capace di lanciare stoccate pungenti, conquistando il cuore dei bergamaschi con articoli satirici, vignette e l’uso vivace del dialetto locale.
Nel corso dei decenni il giornale attraversò guerre, censure, crisi economiche. Cambiarono i direttori e la veste grafica, ma rimase immutata la missione: raccontare con passione, ironia e schiettezza la vita e la cultura di Bergamo. Nel 1924 nacque il Ducato di Piazza Pontida, che in seguito avrebbe assunto la gestione del Giopì, garantendone continuità e qualità.
Dopo il secondo dopoguerra, grazie a figure come Giacinto Gambirasio, Luigi Gnecchi, Carmelo Francia e oggi Gianluigi Morosini, il periodico seppe rinnovarsi senza perdere la propria anima. Diventato quindicinale, si arricchì di contributi di artisti, poeti e studiosi, rafforzando il suo valore culturale e letterario.
E oggi?
Nel 2025 nasce giopi.net, la versione digitale del Giopì: un progetto moderno che affianca l’edizione cartacea e porta il patrimonio culturale bergamasco anche online, aprendosi a nuovi pubblici e linguaggi.
Nel 2025 nasce giopi.net, la versione digitale del Giopì: un progetto moderno che affianca l’edizione cartacea e porta il patrimonio culturale bergamasco anche online, aprendosi a nuovi pubblici e linguaggi.

Con lo stesso spirito sincero e libero che animava i fondatori più di un secolo fa, il magazine digitale raccoglie e diffonde tradizioni, lingua, arte e folklore della nostra terra, mantenendo vivo il legame con la gente di Bergamo.
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Giopì Magazine
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