DUCATO di PIAZZA PONTIDA
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Dizionario bergamasco-italiano a cura di
CARMELO FRANCIA
EMANUELE GAMBARINI
ràa, sf. raèl, sm. rapa, pianta erbacea con fiori gialli, coltivata per la radice commestibile, bianca, carnosa, di forma tonteggiante; (prov.) da san Simù e Giüda - 28 ottobre - la ràa l’è marüda, marüda o da marüdà la ràa l’è da strepà per la fine di ottobre le rape debbono essere raccolte; lömaghe a raèl lumache con olio, sale e pepe; trà ràa a föch avanzarsi qualcosa raabiéda, bida, sf. barbabietola, pianta erbacea a radice carnosa, commestibile, color rosso sanguigno; la varietà a radice bianca fornisce zucchero raàgn (v. lì) raanèl, sm. ravanello, pianta erbacea che si coltiva per la radice commestibile allungata in coda, rotondeggiante, di colore rosso o bianco, dal sapore forte; rafano raarì, raerì, reverì, gardelì, sm. cardellino, uccellino variopinto, comune in Italia, con fronte e gola rosse, fascia gialla sulle ali, becco conico, buon cantatore raaröl (v. fé) rabàrbaro, reobàrbaro, sm. rabarbaro, pianta erbacea con infiorescenze giallastre e grandi foglie; dal rizoma si ricava una sostanza amara, medicinale; liquore a base di rabarbaro rabì, v.intr. arrabbiare, essere preso da rabbia, essere preda di istinti o passioni tormentose; (rifl.) rabìs, rabiìs, inverminàs incollerirsi, sdegnarsi, impazientirsi gravemente; fà rabià far andare in collera; inquietare; rabì (usà, braà) dré a ergü sgridare uno ràbia, sf. rabbia, violento turbamento dell’animo irritato; idrofobia, avversione per l’acqua, sintomo della rabbia canina, malattia infettiva trasmessa dal cane all’uomo; ciapà (saltà, vègn) la ràbia montare in collera, adirarsi; èss impastàt sö nóma de ràbia essere assai irascibile; fà ràbia muovere a sdegno; in del bómbo d’la ràbia nel bollore della collera; (prov.) la ràbia d’ la sira sàlvela per la matina la collera della sera va serbata per la mattina, cioè bisogna dormirci su; la ràbia la fà fà di spropósecc la rabbia induce a fare spropositi; mangià d’la ràbia trangugiare bile; mör (büligà, s-ciopà ‘n du) de ràbia, sbarà fò d’ la ràbia morire, scoppiar di rabbia; no ghe ède fina gnàch de la ràbia ho una bile che non ci vedo; passà la ràbia uscire d’ira; sfogà la ràbia svelenirsi rabignà, ciapà di rampì, v.intr. cavillare, ricorrere a cavilli, sottilizzare eccessivamente per trovare scuse o pretesti rabignù, sm. cavillatore, chi usa cavilli rabino, agg. arrapinato, stizzito, violentemente adirato rabiùs, agg. rabbioso, che si lascia trasportare dall’ira, pieno di stizza; malato di rabbia; (dim.) rabiusèt rabbiosetto; cà rabiùs cane idrofobo; rabiùs (ghèch) cóme la bàa del sat (öna vìpera) arrabbiatissimo rabiusa (v. grapa) raca, sf. ramo di salice racada, raca, sf. motto pungente, frecciata racagna (v. grapa) racagnà, sracagnà, v.tr. bere acquavite racagnésta, sm. bevitore di acquavite Rachéle, sf. Rachele, nome proprio rachèta, sf. racchetta, attrezzo formato da un telaio ovale e da una cordatura a rete, usato per il gioco del tennis; di legno gommato o ricoperto di sughero per il ping-pong rachèta, sf. seresì, moscù, sm. razzo, fuoco artificiale costituito da un tubo di cartone pieno di polvere pirica che, acceso, si innalza nell’aria lasciando una scia luminosa rachìtech, agg. rachitico, che presenta i caratteri del rachitismo ràcola, sf. litigio, disputa, contesa, richiesta insistente in tono litigioso racolà, v.intr. litigare con pariole risentite; disputare; piatire racòlt, sm. raccolto, il complesso delle raccolte dll’annata; (f.) racòlta il raccogliere i frutti della terra; collezione, raccolta di oggetti vari; adunata, riunione, raggruppamento; (accr.) racoltù raccolto ubertoso; fà ü racoltù fare un raccolto straordinario |
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